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Ciao,

ti scrivo perché oggi voglio condividere con amici, colleghi, appassionati di jazz e di arte in generale dei dubbi che ho da tempo.
Nel mondo della musica c'è un fermento inarrestabile: musicisti di tutti i generi hanno una attività incessante, compongono, arrangiano e propongono in concerto tanta musica nuova.
Non trovi che sia un movimento straordinario?

Penso che sia capitato a tanti musicisti di ricevere domande come queste alla fine di un concerto:

"Dove posso trovare questi brani?"
"C'è un cd o qualche modo di riascoltarli?"

La risposta non sempre è sempre scontata, almeno per me. Personalmente in questi anni ho scritto tanta musica, l'ho proposta nei live, ma le pubblicazioni su cd sono state poche. L'obiettivo di chi compone dovrebbe essere proprio questo: condividere, far conoscere, diffondere, liberare la propria musica e farla circolare.

Oggi quasi tutti ascoltiamo musica su smartphone o altri dispositivi portatili, con mp3 scaricati o collegandosi a piattaforme digitali di tutti i tipi. Si ha accesso a un archivio sconfinato, ma ci sono dei limiti che possono mettere a disagio un'appassionato.
Sono le info su quello che ascoltiamo:

☞ Che brano sto ascoltando?
☞ Chi è l'autore?
☞ Chi sono i musicisti?
☞ In che album si trova?
☞ Come è la cover?
☞ E le foto? E le linear note (sono un appassionato!)?
☞ Di che anno è? Dove è stato registrato?

Quale è l'etichetta? Chi è il produttore?

Ecco, se avessi in mano il cd o il vinile, troverei queste e altre risposte. Ne sarei felice!
È per questo che amo la copia fisica, il libretto, la confezione: è un rapporto tattile, visivo, uditivo.

Eppure, guardandomi intorno, sulla pubblicazione di un cd ho tanti dubbi ...
Per esempio?

→ Vale ancora la pena pubblicare dei cd fisici?
→ Quale è oggi il modo migliore di far circolare la propria musica?
→ Quale è il modo migliore di raccontare il contesto?
→ Bisogna rassegnarsi solo alle piattaforme on line, alla musica "liquida"
?

Nel mercato editoriale dei libri musicali la mia esperienza è ben diversa. Ho fatto tante traduzioni di testi importanti e ho scritto due trattati (Jazz Harmony 1 & 2): i risultati sono stati veramente buoni. Tanti musicisti, insegnanti, studenti, appassionati si sono fatti un selfie con i miei libri pubblicandolo nei social.
È un grande atto di stima, di fiducia! Non è meraviglioso?
E poi, quanto è bello tenere in mano un libro, sfogliarlo, studiarlo?

Allora mi chiedo: perché non dovrebbe essere così anche per i dischi?
Stanno veramente scomparendo?
Pare che molti vadano in altra direzione, ascoltando da varie piattaforme, con un po' di inconsapevolezza ...

Sono incertezze che da tempo mi frullano in testa e mi frenano, e così ho pensato che avrei potuto chiederti un parere: un tuo punto di vista è il benvenuto, e mi aiuterà a orientarmi.

Dammi un feedback, dimmi che ne pensi.
Sarebbe un grande aiuto!
Scrivimi due righe, rispondendo a questa e-mail sarò felice di leggerle.


Ti ringrazio in anticipo.

Ciao,

ti scrivo perché oggi voglio condividere con amici, colleghi, appassionati di jazz e di arte in generale dei dubbi che ho da tempo.
Nel mondo della musica c'è un fermento inarrestabile: musicisti di tutti i generi hanno una attività incessante, compongono, arrangiano e propongono in concerto tanta musica nuova.
Non trovi che sia un movimento straordinario?

Penso che sia capitato a tanti musicisti di ricevere domande come queste alla fine di un concerto:

"Dove posso trovare questi brani?"
"C'è un cd o qualche modo di riascoltarli?"

La risposta non sempre è sempre scontata, almeno per me. Personalmente in questi anni ho scritto tanta musica, l'ho proposta nei live, ma le pubblicazioni su cd sono state poche. L'obiettivo di chi compone dovrebbe essere proprio questo: condividere, far conoscere, diffondere, liberare la propria musica e farla circolare.

Oggi quasi tutti ascoltiamo musica su smartphone o altri dispositivi portatili, con mp3 scaricati o collegandosi a piattaforme digitali di tutti i tipi. Si ha accesso a un archivio sconfinato, ma ci sono dei limiti che possono mettere a disagio un'appassionato.
Sono le info su quello che ascoltiamo:

☞ Che brano sto ascoltando?
☞ Chi è l'autore?
☞ Chi sono i musicisti?
☞ In che album si trova?
☞ Come è la cover?
☞ E le foto? E le linear note (sono un appassionato!)?
☞ Di che anno è? Dove è stato registrato?

Quale è l'etichetta? Chi è il produttore?

Ecco, se avessi in mano il cd o il vinile, troverei queste e altre risposte. Ne sarei felice!
È per questo che amo la copia fisica, il libretto, la confezione: è un rapporto tattile, visivo, uditivo.

Eppure, guardandomi intorno, sulla pubblicazione di un cd ho tanti dubbi ...
Per esempio?

→ Vale ancora la pena pubblicare dei cd fisici?
→ Quale è oggi il modo migliore di far circolare la propria musica?
→ Quale è il modo migliore di raccontare il contesto?
→ Bisogna rassegnarsi solo alle piattaforme on line, alla musica "liquida"
?

Nel mercato editoriale dei libri musicali la mia esperienza è ben diversa. Ho fatto tante traduzioni di testi importanti e ho scritto due trattati (Jazz Harmony 1 & 2): i risultati sono stati veramente buoni. Tanti musicisti, insegnanti, studenti, appassionati si sono fatti un selfie con i miei libri pubblicandolo nei social.
È un grande atto di stima, di fiducia! Non è meraviglioso?
E poi, quanto è bello tenere in mano un libro, sfogliarlo, studiarlo?

Allora mi chiedo: perché non dovrebbe essere così anche per i dischi?
Stanno veramente scomparendo?
Pare che molti vadano in altra direzione, ascoltando da varie piattaforme, con un po' di inconsapevolezza ...

Sono incertezze che da tempo mi frullano in testa e mi frenano, e così ho pensato che avrei potuto chiederti un parere: un tuo punto di vista è il benvenuto, e mi aiuterà a orientarmi.

Dammi un feedback, dimmi che ne pensi.
Sarebbe un grande aiuto!
Scrivimi due righe, rispondendo a questa e-mail sarò felice di leggerle.


Ti ringrazio in anticipo.