Henry Mancini ha avuto una carriera straordinaria, ricca di premi. Ha composto alcune delle colonne sonore più belle e conosciute della storia del cinema, in una lunga carriera da protagonista costellata di riconoscimenti.
Cristiana Polegri e Roberto Spadoni gli dedicano un progetto speciale, rileggendo alcune delle sue celebri composizioni, arrangiate per uno speciale jazz ensemble di dieci elementi.
Il tutto è impreziosito dalla partecipazione alcuni ospiti di prestigio: Elio Stefano Fresi Giovanni Falzone – tromba Maurizio Giammarco – sax tenore
Il cd è stato registrato negli studi dell' AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONEdi ROMA prodotto e pubblicato dall'etichetta discografica PARCO DELLA MUSICA RECORDS FONDAZIONE MUSICA PER ROMA
Da un'idea di Cristiana Polegri Arrangiamenti e direzione musicale di Roberto Spadoni
Produzione e supervisione di Roberto Catucci Registrazione e missaggio Roberto Lioli Mastering MassimilianoCervini
Henry Mancini ha avuto una carriera straordinaria, ricca di premi. Ha composto alcune delle colonne sonore più belle e conosciute della storia del cinema, in una lunga carriera da protagonista costellata di riconoscimenti.
Cristiana Polegri e Roberto Spadoni gli dedicano un progetto speciale, rileggendo alcune delle sue celebri composizioni, arrangiate per uno speciale jazz ensemble di dieci elementi.
Il tutto è impreziosito dalla partecipazione di alcuni ospiti di prestigio:
Il cd è stato registrato negli studi dell' AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONEdi ROMA prodotto e pubblicato dall'etichetta discografica PARCO DELLA MUSICA RECORDS FONDAZIONE MUSICA PER ROMA
Da un'idea di Cristiana Polegri Arrangiamenti e direzione musicale di Roberto Spadoni
Produzione e supervisione di Roberto Catucci Registrazione e missaggio Roberto Lioli Mastering MassimilianoCervini
CRISTIANA POLEGRI & ROBERTO SPADONI ENSEMBLE
IT HAD BETTER BE HENRY MANCINI
ARRANGIAMENTI E DIREZIONE MUSICALE ROBERTO SPADONI
SPECIAL GUESTS ELIO STEFANO FRESI GIOVANNI FALZONE TRUMPET MAURIZIO GIAMMARCO TENOR SAX
Ci sono voluti più di due anni per vedere i frutti di questo percorso, due anni dedicati ai tanti aspetti che portano alla realizzazione di un progetto:
- ascoltare e studiare la musica di Henry Mancini, - selezionare le composizioni in modo di poter dare una buona panoramica di una produzione sterminata, - scegliere con cura la strumentazionedell'ensemble per poter avere sound e timbro adattabili a tanti stili diversi, - scrivere gli arrangiamenti con rispetto degli originali ma con una nuova lettura, - scegliere i nostri compagni di avventura, - pensare quali ospiti speciali avrebbero potuto dare il giusto contributo.
E poi le prove, le sedute di registrazione, le foto, il missaggio, il mastering, la grafica, i testi del cd ...
Questa è stata la gestazione: ora finalmente ci siamo e comincia la vita "pubblica" di questo progetto, con l'uscita del cd e la distribuzione nelle piattaforme digitali.
Ci sono voluti più di due anni per vedere i frutti di questo percorso, due anni dedicati ai tanti aspetti che portano alla realizzazione di un progetto:
- ascoltare e studiare la musica di Henry Mancini,
- selezionare le composizioni in modo di poter dare una buona panoramica di una produzione sterminata,
- scegliere con cura la strumentazionedell'ensemble per poter avere sound e timbro adattabili a tanti stili diversi,
- scrivere gli arrangiamenti con rispetto degli originali ma con una nuova lettura,
- scegliere con cura i nostri compagni di avventura,
- pensare quali ospiti speciali avrebbero potuto dare il giusto contributo.
E poi le prove, le sedute di registrazione, le foto, il missaggio, il mastering, la grafica, i testi del cd ...
Questa è stata la gestazione: ora finalmente ci siamo e comincia la vita "pubblica" di questo progetto, con l'uscita del cd e la distribuzione sulle piattaforme digitali.
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It Had Better Be Henry Mancini Parco della Musica Records
Vi raccontiamo in qualche riga alcuni brani di Henry Mancini che abbiamo scelto per questo CD
CRISTIANA POLEGRI & ROBERTO SPADONI ENSEMBLE
It Had Better Be Henry Mancini Parco della Musica Records
Vi raccontiamo in qualche riga alcuni brani di Henry Mancini che abbiamo scelto per questo CD
DAYS OF WINE AND ROSES
Il brano di apertura del cd, certamente uno dei più conosciuti nel mondo del jazz: Days Of Wine and Roses è entrato nel mondo dei jazz standard da molti anni sia come canzone che come brano strumentale, grazie a tante importanti versioni, da Bill Evans a Art Farmer, da Frank Sinatra a Maria Schneider. La song fu scritta per l'omonimo film di Blake Edwards uscito nel 1962 e vinse il premio Oscar come migliore canzone originale. Il film tratta il drammatico tema dell'alcolismo: una coppia apparentemente serena della middle class americana cade lentamente nella schiavitù provocata dall'alcol che li porta sulla strada dell'autodistruzione. Lo abbiamo riletto con un arrangiamento strumentale che mette in luce vari aspetti di questa song meravigliosa. Gli assoli sono di Cristiana Polegri al sax alto e Roberto Schiano al trombone.
La canzone proviene dalla colonna sonora de La Pantera Rosa: il titolo in italiano è dovuto alla versione inserita nel film, con il testo di Franco Migliacci e interpretato splendidamente da Fran Jeffries. L'ospite eccezionale nella nostra rilettura è Elio, che da par suo ha saputo interpretare la canzone, insieme a Cristiana Polegri, con eleganza e ironia. Una vera delizia. L'originale è a tempo di samba, con la fisarmonica in evidenza, per sottolineare l'ambiente "italiano". L'arrangiamento che proponiamo è in un giocoso e scorrevole ritmo latin jazz in 7/8, gli ottimi assoli sono di Giovanni Falzone alla tromba e Maurizio Giammarco al sax tenore.
TWO FOR THE ROAD
Two for The Road proviene dalla colonna sonora dell'omonimo film del 1967 del regista Stanley Donen, con Audrey Hepburn e Albert Finney. A duettare con Cristiana Polegri un ospite di eccezione, Stefano Fresi:sul tappeto della ricca sezione fiati le due voci si alternano e si intrecciano mirabilmente, sul meraviglioso tema di Henry Mancini. Gli assoli sono di Maurizio Giammarco al sax tenore e Roberto Spadoni alla chitarra. Nel finale è in evidenza la batteria di Valerio Vantaggio.
SLOW HOT WIND (LUJON)
Lujon, il titolo originale di questo brano, è dovuto a uno speciale strumento utilizzato dal celebre batterista Shelly Manne in questa registrazione, un metallofono (come potrebbe essere un vibrafono): Henry Mancini scrisse il tema per utilizzando le note che lo strumento poteva riprodurre. Il brano apparve nell'album Mr.Lucky Goes Latin (Henry Mancini & His Orchestra) pubblicato nel 1961. Tre anni più tardi, nel 1964, fu aggiunto un testo di Norman Gimbel, trasformandolo in una canzone che venne intitolata Slow Hot Wind e che fu registrata dal cantante Johnny Hartman per il suo album The voice that is!. L'arrangiamento è caratterizzato da una atmosfera intensa, densa, torrida, e da un tempo lento in stile latin, su cui scorrono le emozionanti note della tromba di Giovanni Falzone, della voce di Cristiana Polegri, della chitarra di Roberto Spadoni e del sax tenore di Torquato Sdrucia.